CD Cultural Amnesia - Enormous savages (Enlarged edition) (Klanggalerie, 2009)

Insieme all'eccellente raccolta "Press my hungry buttons", di cui abbiamo già parlato, "Enormous savages" offre una retrospettiva sul materiale di inizio 80s del trio inglese, edito in cd già da Anna Logue ma di cui Klanggalerie offre una versione allargata con cinque brani composti dopo il 2000. I Cultural Amnesia, capaci di spaziare con ibridato gusto analogico nell'arcipealago wave/post-punk come una flotta di aquiloni liberi ed elettrizzati diramanti in tutte le direzioni, dimostrano anche qui con variopinti armamentari electro/minimal-synth, di saper unire ammiccanti melodie ad un senso di gravità fra il serio e il sarcastico. I primi tre brani sono indicativi di questa caratteristica, l'incipit favolistico di "Kingdom come" con il suo incedere rassicurante interrotto dal teso ritornello, l'acidità robotica di "Materialistic Man", o la severa "Repetition for this world", dove le chitarre costruiscono muraglie soniche imprigionanti giri di synth. Unire melodia alla tensione di sound rugginosi e screziati, ne fa anche tra i padri attitudinali più credibili delle odierne ondate neo-wave/lo-fi. "Sacrebleu" è esempio della loro teatralità vocale fra tribalità meccanica, "The wildlife of the tranquil vale" sembra una cavalcata in bilico fra The Jesus And Mary Chain e Primal Scream, solo che crediti alla mano, siamo nel 1981. Ci sono anche due pezzi scritti per loro da J.Balance, versioni diverse di "Fetish for today" e una pulsante struggente "Scars for e", apparse anche sul doppio della Vinyl on Demand, coilismi che spuntano fuori rigogliosi, rimandi ai Cabaret Voltaire qui e là, fino alla chiusura del desolante e delicato quadretto malinconico di "Wee sorg". I nuovi brani contengono una spiccata ironia a iniziare dallo sketch di "It's coming", poi in "Contains" ci si sposta in miscugli fra beats moderni e rimandi 80s a largo raggio, infine si approda su lidi spoken words-lounge-rock(?). Insomma, fanno quello che gli pare come 30 anni fa, sono quel tipo di persone che se le lasciassi in una stanza con una chitarra giocattolo e una tastiera Bontempi senza la metà dei tasti, farebbero nel giro di un'ora una cassetta registrata su un mangianastri con 10 canzoni una diversa dall'altra.

Culturalamnesia
Klanggalerie

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